
Le componenti socio-culturali che gravitano attorno al fenomeno della dipendenza alcolica assumo significati di grande ambivalenza. Da un lato il nostro tipo di società occidentale risulta essere estremamente positivo nei confronti dell'assunzione di bevande alcoliche tanto che spesso ne vengano esaltate le qualità legate alla forza, al vigore, alla sicurezza e al benessere. Se da un lato ogni ricorrenza offre lo spunto per un brindisi, dall'altro il mito dell'ebbrezza ha da sempre rappresentato una fuga dal rapporto cosciente con la realtà.
Non appena il bevitore eccede alla soglia di tolleranza, ecco scatenarsi una reazione sociale che può assumere numerose connotazioni: dalla disapprovazione al disprezzo, dalla paura alla commiserazione, dalla tolleranza all'astinenza.
Se in una prima fase assistiamo a un fenomeno di complicità e di mascheramento, colui o colei il cui deterioramento psico-organico è tale da pregiudicare un normale svolgimento delle relazioni sociali viene etichettato quale vizioso.
Questa visione moralistica della dipendenza alcolica trova qualche traccia anche nella pratica professionale degli operatori socio-sanitari, forse anche perché nel corso della loro formazione la problematica viene trattata solo marginalmente. Spesso l'alcolismo viene presentato unicamente sotto il profilo delle conseguenze organiche, mentre altri aspetti della patologia alcolica vengono ignorati o solo parzialmente considerati dalla medicina generale.
Gli aspetti culturali presenti legati al bere pongono naturali difficoltà nel considerare l'alcolismo alla stessa stregua delle altre tossicomanie, anche se clinicamente ne conosciamo le gravi, a volte irreversibili, conseguenze. Ciò pone evidentemente serie difficoltà nell'assumere la consapevolezza politica di questa malattia sociale e conseguentemente nell'elaborazione e nell'attuazione di strumenti e mezzi capaci di rispondere alla continue domande di assistenza socio-sanitaria.
Definizioni
La dipendenza alcolica viene oggi analizzata secondo un approccio multidisciplinare in quanto i fattori eziologici alla base di questa malattia sociale sono riconducibili sia a componenti di natura medico-biologica, sia a fattori causali di natura psicologica o ancora a importanti elementi di carattere socio-culturale.
Per questo l'alcolismo è stato definito sia come malattia cronica, sia come disturbo del comportamento. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) precisa alcuni aspetti di questa malattia sociale evidenziando l'esistenza di una dipendenza quando il consumo di alcol da parte di un individuo supera i limiti accettati dalla sua cultura di appartenenza, nel caso egli consumi alcol in occasioni che sono giudicate inopportune all'interno di questa cultura, o se questo consumo diventa così consistente da ledere la sua salute o danneggiare le sue relazioni sociali.
Alcolisti saranno quindi quei soggetti che usano bere notevoli quantitativi di alcol e la cui dipendenza ha raggiunto livelli così alti da mettere in evidenza un marcato disturbo psichico o una chiara interferenza con la loro salute fisica o mentale, con le loro relazioni interpersonali e con il loro armonico sviluppo sociale ed economico, oppure quei soggetti che mostrano segni prodromici di una simile evoluzione patologica.
L'alcolismo è una malattia che può essere curata, di cui l'alcol è uno dei fattori di rischio.
La Confederazione è guida nella giurisprudenza delle assicurazioni. Dal 1969, l'alcol-dipendenza è di principio considerata una malattia. Di conseguenza è approvato l'obbligo di prestazioni da parte delle casse malati. Nella pratica dei diversi enti assicurativi, la questione della colpa personale recita parzialmente pur sempre un ruolo attivo nella riduzione di alcune prestazioni.
Forme di alcolismo
Il defunto studioso americano Elvin Morton Jellinek pubblicò, nel 1959, una tipologia di alcolisti in seguito adottata nel mondo intero. Egli distingue cinque gruppi di individui che consumano alcol in modo problematico definendoli con lettere dell'alfabeto greco: alfa, beta, gamma, delta, epsilon.
Il bevitore alfa
Beve per soffocare i conflitti interni, cercando così la soluzione dei suoi problemi nell'alcol. Dopo averne ingerito una certa quantità prova sollievo e rilassamento, si sente di nuovo più sicuro di sé: il malumore e i conflitti gli sembrano più sopportabili. Questo effetto liberatorio il bevitore alfa lo cerca sempre quando è oppresso; per cui corre il rischio di ricorrere costantemente al bere.
Il bevitore beta
Beve per essere in società, per conformarsi alle usanze. Beve frequentemente e non poco. Spesso prende poi l'abitudine di consumare bevande alcoliche con più assiduità, per esempio durante i pasti e la sera davanti al televisore. Si tratta di un bevitore occasionale con un elevato consumo di alcol, ma non ne è dipendente.
Il bevitore gamma
Beve per una dipendenza psicologica dall’alcol. Si ubriaca per sfuggire alla realtà e ai problemi che questa implica. Segni caratteristici sono l'eccessiva quantità di alcol ingerito e l'impossibilità di controllarsi quando beve, che possono spesso portarlo a sprigionare aggressività e violenza. Nella maggioranza dei casi si osservano fasi senza consumo di alcol che possono durare anche diverse settimane, ma che col tempo si fanno sempre più brevi. L'accentuarsi della dipendenza si ripercuote negativamente su tutto ciò che circonda il malato, compromette i rapporti in seno alla famiglia e sul lavoro, rende difficile i contatti con le persone.
Il bevitore delta
Beve per una dipendenza fisica che lo porta a consumare quotidianamente alcol distribuito in modo regolare sull'arco dell'intera giornata. Si tratta di un soggetto dedito al bere e che non può concedersi interruzioni del consumo perché altrimenti è afflitto da crisi d'astinenza e di tremore. Ha perciò bisogno di una determinata quantità di alcol nel sangue per sentirsi bene. Dipende fisicamente dall'alcol, ma raramente è ubriaco; riesce a controllare a lungo le quantità di alcol che consuma. Per cui è particolarmente difficile, sia per lui stesso che per chi lo circonda, accorgersi che è affetto da alcolismo.
Le conseguenze sono soprattutto di tipo medico.
Il bevitore epsilon
Beve periodicamente. Attraversa regolarmente periodi di crisi segnati da irascibilità, nervosismo e malumore, non potendo quindi fare a meno di pensare all'alcol. Si ubriaca per giorni interi senza riuscire a controllarsi. A questa fase possono seguire lunghi periodi di diversi mesi senza che il soggetto tocchi una sola goccia di alcol.
Una vera e propria dipendenza che assume il valore di malattia si ha nei bevitori gamma, delta e epsilon. Spesso si hanno delle forme miste: in particolare è molto diffusa la forma mista
delta - gamma, dove oltre a mantenere un livello costante di alcol nel sangue (delta) il soggetto ha spesso anche delle intossicazioni (gamma).