Aspetti clinici e scientifici
Prima di tutto vanno ricordati i concetti di ‘’Dipendenza / Sucht / Addiction’’ che sono alla base di una visione unificata dei problemi di dipendenza, indipendentemente dal tipo di sostanza.
Per definizione una sostanza psicoattiva è caratterizzata dal fatto che il suo consumo ha influenza sul cervello/sul sistema nervoso centrale e conseguentemente sullo stato psicofisico del consumatore (e questo vale appunto per qualsiasi sostanza psicoattiva).
Le sostanze vengono poi suddivise in sostanze sedative, stimolanti ed allucinogene, rispettivamente classificate in base alla loro pericolosità, ma soprattutto sono fondamentali le differenti forme di consumo (sperimentazione, tempo libero, consumo a rischio, abuso, dipendenza).
Le cause di una dipendenza dipendono in ogni caso da 3 fattori: personalità, ambiente-società, sostanza.
Le conseguenze variano a livello individuale, a seconda della forma di consumo e a seconda della sostanza consumata.
Fondamentale resta pure la reazione della società ed i suoi limiti di tolleranza e giuridici rispetto ai diversi consumi: la specificità di una sostanza può farsi sentire al livello biologico e psichico, mentre la legalità rispettivamente l’illegalità di una sostanza mantengono un’influenza importante per quanto riguarda gli aspetti sociali.
Le differenze sono date, oltre che dalla specificità di consumo e il conseguentemente effetto ricercato e sostanza, dalla questione legale, la quale maggiormente definisce il tipo di popolazione che ne risulta (e ciò spiega anche il maggiore sviluppo della riduzione del danno nel settore illegale: siringhe, metadone, distribuzione controllata)
I modelli neurobiologici, che hanno conosciuto una importante evoluzione negli ultimi decenni, spiegano sia la base comune che la specificità delle singole sostanze psicoattive.
Le cause e le conseguenze (biopsicosociali) sono appunto simili nelle varie dipendenze, così come sempre più spesso le persone dipendenti (da alcol oppure da droghe illegali) presentano una concomitante patologia fisica o psichica-psichiatrica (comorbilità, in particolare si pensi anche alla sempre maggiore importanza dei disturbi di personalità, ma anche dei disturbi psico-organici, oltre alle classiche conseguenze fisiche (cirrosi, tumori, ecc.) e psichiche (disturbi depressivi, ansiosi, psicotici). Ci si trova così confrontati sempre più con situazioni complesse e multiproblematiche. A questo si aggiunga anche il già citato aumento delle politossicodipendenze e dei consumi misti e l’emergenza delle dipendenze senza sostanza.
Intervento simile: a livello operativo la pratica di intervento è simile per quanto riguarda le modalità come pure le fasi del trattamento nei casi di dipendenza da alcol da sostanze o da comportamenti.
Di conseguenza gli operatori nel campo alcologico e quelli nel campo delle altre dipendenze lavorano su obiettivi simili (il rapporto con la sostanza o il comportamento; la motivazione al cambiamento, la qualità di vita; gli aspetti biologici-medici, gli aspetti psichici, relazionali, sociali – problematiche finanziarie, giustizia, lavoro, abitazione, famiglia, società, ecc.) e in reti di intervento simili (medici, terapeuti, operatori socio-sanitari, ARP, curatori , ecc.)
In conclusione, si ritiene che avendo integrato in un’unica organizzazione le prestazioni per le persone dipendenti da alcol con le prestazioni per le persone dipendenti da altre sostanze e infine quelle per le persone con dipendenze comportamentali, si siano potuti realizzare i seguenti vantaggi:
- gestione integrata e coordinata di Sovrastruttura, Management e Risorse
- diminuzione dei costi generali
- gestione integrata e coordinata delle Prestazioni: maggiore flessibilità per rispondere ai bisogni specifici.