
Può succedere che il tempo dedicato all’utilizzo di Internet (navigare, giocare, chattare, etc.) aumenta costantemente e diviene il centro assoluto degli interessi della persona.
L’impulso a connettersi ad Internet diviene sempre più incontrollabile anche di fronte alle seguenti ripercussioni negative:
- i propri ambiti di vita vengono pesantemente trascurati – la famiglia, la relazione di coppia, il lavoro, lo studio, le relazioni in generale fino ad un vero e proprio isolamento sociale
- grosse perdite di denaro nel caso di gioco d’azzardo e di acquisti compulsivi
- la costruzione di relazioni a rischio attraverso social e chat
- disturbi cognitivo-sensoriali dovuto all’esposizione prolungata davanti ad uno schermo
- la sensazione di alienazione rispetto al mondo circostante
- cefalee e disturbi del sonno e del ritmo circadiano (equilibrio sonno-veglia).
Difficilmente tutti questi sintomi si presentano contemporaneamente. Se l’uso eccessivo si protrae costantemente nel tempo, divenendo sempre più una dipendenza, questi sintomi tendono ad emergere con regolarità e ad attenuarsi con sempre più difficoltà. Ne consegue che la qualità della vita della persona si deteriora drasticamente.
Le relazioni web-mediate tendono a sostituire quelle reali (caratterizzate dalla comunicazione verbale e non-verbale, del corpo) favorendo la comparsa di sensazioni di onnipotenza, di vissuti di depersonalizzazione ed una tendenza al controllo dell’altro, piuttosto che alla condivisione con l’altro/gli altri.
L’abuso porta ad un progressivo ritiro sociale, al decadimento del rendimento lavorativo o scolastico, alla mancata partecipazione attiva alle dinamiche famigliari, al distacco emotivo; mentre l’astinenza da connessione induce principalmente rabbia con possibile aggressività verso sé stessi o gli altri (famigliari, amici, colleghi, …).